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Un’isola da sogno: St. Barth

E’ il buen retiro del dorato mondo del fashion biz (tre nomi su tutti: Donatella Versace, Tommy Hilfiger e Tamara Mellon) e del cinema, ma in passato ha ospitato, tra gli altri, Rudolf Nureyev, Ivana Trump, Hernest Hemingway, i Rockfeller ed i Rotschild. Ricorda tanto Saint Tropez e la sua atmosfera così Sixties. Mare cristallino, vegetazione fitta e lussureggiante, clima favorevole tutto l’anno: l’ideale per chi è alla ricerca non solo di relax ma anche di tanta privacy. Stiamo parlando di St. Barth (Saint Barthélemy, dal nome del fratello maggiore di Cristoforo Colombo), perla caraibica delle Indie Francesi Occidentali. Una nuova guida super-patinata e fresca di stampa, ‘In the spirit of St. Barths’ (ed. Assouline), di Pamela Fiori, ne svela i tesori ed i segreti. Attraversando le strette stradine di questa minuscola isola tropicale, così elitaria e misteriosa, si può trovare di tutto: dagli scenari mozzafiato offerti dalle saline, dalle coltivazioni di ananas e dalle smeraldine vallate piene di palme, flamboyant e cactus alle boutique delle griffe più prestigiose – da Roberto Cavalli a Louis Vuitton, da Gucci a Cartier – della capitale Gustavia. Le mega ville delle celebrities sono off limits per i turisti, ma ce ne sono tante altre – molte delle quali con piscina privata, Jacuzzi e accesso diretto alla spiaggia – che possono essere affittate anche per brevi periodi. L’euro è la moneta in uso per lo shopping isolano che, oltre ai grandi marchi, propone ai visitatori interessanti brand del posto, come Lolita Jaca e Poupette per l’abbigliamento, Bijoux de Mer per chi non resiste al fascino delle perle nere e Ligne St. Barth per la cura del corpo con prodotti naturali. Il percorso ideale per trascorrere la prima parte della giornata – quella da dedicare al sole, al mare e alle passeggiate sul bagnasciuga – parte da Grands Calets, piccola baia non lontana dalla capitale, il cui arenile è formato da conchiglie rosate, per poi proseguire tra palme ed oleandri verso Gouverneur e Colombier, spiagge che della cipria hanno sia il colore che la consistenza, ed infine raggiungere la più rocciosa Grande Saline. Corossol è la destinazione da non perdere per una suggestiva immersione tra le tartarughe, mentre le Grand Fond è l’angolo più selvaggio dell’isola, tra palme, cactus, piante di aloe e tavole da windsurf che si rincorrono tra le onde. Arriva il tramonto, il momento giusto per incontrarsi (e per fare vip watching) al funky bar Le Select, dove si può scegliere tra un aperitivo, una grigliata di pesce o la specialità della casa, il ‘cheeseburger in paradise’. Molto gettonato anche il Bonito, sunset bar&restaurant in total white: il conto, un po’ salato, sarà ripagato dalla suggestiva vista panoramica di cui si può godere. Per la cena ci si può fermare in zona porto, a La Route des Boucaniers, oppure al Baz Bar (la specialità è il sushi, con musica dal vivo in sottofondo) o ancora al Christopher, a Pointe Milou, con le prelibatezze tipiche della cucina creola. Per chi ha voglia di tirare l’alba, infine, c’è il Le Tì, dove si balla sui tavoli all night long e le feste a tema sono all’ordine del giorno: lasciate fare a Carol, la titolare, alla sua contagiosa voglia di divertimento e di innocenti trasgressioni!