Ci sono diversi modi per descrivere Malaga. Si potrebbe raccontare delle sue spiagge, delle passeggiate sul lungo mare, delle case variopinte, dell’odore di fritto che aleggia per le strade del centro; oppure si potrebbe raccontare delle sue cattedrali, del palazzo moresco, della corrida e dei costumi sgargianti che i suoi abitanti indossano per le feste popolari. Affacciata sul mare mediterraneo e contornata da dolci colline bruciate dal sole, Malaga è allo stesso tempo uno dei centri turistici più frequentati della penisola e il luogo in cui meglio si è conservato lo spirito delle tradizioni. La fondazione di Malaga risale al VII secolo a. C. per opera dei navigatori fenici. Nel corso dei secoli la città fu prima una colonia greca, poi cartaginese per essere conquistata definitivamente dai romani. Durante il medio evo la città conobbe diverse dominazioni arabe di cui rimangono ancora diverse testimoniante. Entrò a far parte del regno di Spagna nel 1487, dopo le vittoria dei re cattolici sui mussulmani, ma fu una delle poche città spagnole a non beneficiare dei commerci con le colonie d’America. Dopo essere stata una delle prime città industriali della Spagna oggi Malaga è prevalentemente un centro turistico. Capitale dell’Andalusia con 560. 000 abitanti, principale centro della Costa del Sol, grazie allo sviluppo del turismo ha conosciuto una vera e propria rinascita economica. Nonostante i bombardamenti subiti durante la guerra civile, Malaga presenta un ricco patrimonio storico e artistico. Sulla collina che domina la parte vecchia della città svetta, imponente, la fortezza dell’Alcazaba, l’antico palazzo dei re mussulmani. Edificata a partire dall’XI secolo, presenta due diverse cinte murarie al cui interno si trova il palazzo che fu la residenza e l’ultimo baluardo della dominazione mussulmana della città. Oggi l’edificio ospita il museo archeologico in cui sono raccolti reperti fenici, greci e romani. Un lungo muro difensivo collega l’Alcazaba al Castello di Gibralfaro costruito intorno al XV per dare una maggiore protezione alla fortezza. Dalla sua terrazza si gode una vista meravigliosa che spazia sul porto e su tutta Malaga. Ai piedi della collina di Gibralfaro c’è il teatro romano. I suoi resti furono riportati alla luce nel XX secolo durante dei lavori di demolizione, oggi è utilizzato per delle rappresentazioni teatrali.
Da non perdere
Il monumento principale della città è la meravigliosa Cattedrale dell’Incarnazione. A sorprendere sono i diversi particolari che arricchiscono lo stile gotico delle sue guglie bianche e slanciate. Costruita a partire dal XV secolo sul luogo occupato dalla moschea di Aljama, non è ancora stata portata a termine; tanto che è stata ribattezzata la La Manquita. Al suo interno l’elemento di maggiore interesse è il complesso scultoreo del coro adornato da 42 statue e i due imponenti organi risalenti al XVIII secolo. Le ricchezze architettoniche di questa città non ci devono assolutamente far dimenticare che Malaga è anche il luogo di origine di Pablo Picasso. In plaza de la Merced c’è la sua casa natale, mentre nel vicino Palazzo di Buenavista, un edificio in cui la tipica architettura andalusa del XVI si esprime in forme di rara bellezza, è stato allestito il Museo Picasso Malaga dove sono esposte oltre 200 opere del pittore. Dopo aver dedicato parte della visita ai principali monumenti e musei è il momento per una rilassante passeggiata nelle vie e negli splendidi parchi di Malaga. Calle Marqués de Larios costruita nel 1891 per collegare Plaza de la Constitución e il porto, è la via principale della città, quella più frequentata, quella in cui si trovano i maggiori negozi. Mentre il Parque è il giardino botanico più grande e ricco della città, qui si trovano infatti numerose specie di flora sub tropicale.
Eventi
Oltre a essere una città ricca di monumenti, Malaga è famosa per le feste spettacolari che per diversi giorni animano le sue vie. In particolare la Feria di agosto e le celebrazioni per la Settimana Santa. La Feria di Malaga commemora la conquista della città da parte dei re cattolici e risale alla fine dell’800. Ha luogo nelle settimane centrali di agosto: i festeggiamenti proseguono per dieci gironi. La festa ha inizio con il pregón, una sorta di proclama enunciato dal balcone del municipio. Da quel momento le vie della città sono invase da cortei folcloristici, bande musicali e antiche carrozze andaluse. Le donne e le bambine indossano i costumi della tradizione gitanas per esibirsi in verdiales, flamenco e sevigliane, mentre l’intera città diventa una folla che si lascia andare in un continuo di balli e festeggiamenti.
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