Magdalenefjord

Longyerbyen, Ny Alesund, Magdalenenfyord. Queste tre località sono i centri più importanti delle isole Svalbard. Il primo a visitare queste isole e a darne una descrizione geografica dettagliata fu l’esploratore olandese Willem Barentz: vi giunse nel 1596 e le battezzo Spitzbergen, a causa delle punte aguzze delle loro numerose montagne. Questo nome fu mantenuto per più di 300 anni, fino al giorno in cui le isole finirono sotto l’influenza norvegese (1925) assumendo il nuovo nome di Svalbard (“il paese delle coste fredde” in norvegese arcaico). Oggigiorno il nome Spitzbergen e rimasto ad indicare soltanto l’isola piu grande dell’arcipelago, che e anche quella più rappresentativa sotto l’aspetto geografico, turistico e marittimo. I primi frequentatori delle isole erano cacciatori e pescatori, provenienti soprattutto da Inghilterra e Paesi Bassi, attirati dalla ricca fauna delle isole (trichechi,orsi polari e volpi artiche). Agli inizi del XX secolo, la Norvegia scoprì una notevole potenzialità estrattiva sia per il carbone che per altri minerali importanti e così, con la nascita delle prime miniere, sorsero i primi insediamenti industriali e le abitazioni permanenti. Le Svalbard sono una sorta di “cooperativa geografica”: molti paesi, infatti, accamparono diritti sulla loro proprietà ma, di fatto sono sempre state considerate “terra di nessuno” fino al 1925. Quello fu l’anno in cui, a seguito di un accordo internazionale detto “Trattato delle Svalbard”, la Norvegia ne assunse la sovranità, impegnandosi a garantirne la non militarizzazione e la possibilità di sfruttamento da parte delle altre nazioni contraenti. E’ proprio in considerazione del trattato che oggi la presenza straniera sulle isole e addirittura superiore a quella norvegese.

Da non perdere

A parte Spitzbergen, le altre isole sono quasi tutte parchi nazionali e a riserve naturali. Il Magdalenefjord, lungo soltanto 7 miglia, è circondato da meravigliosi ghiacciai e risulta essere forse il fiordo più pittoresco al mondo.