
I nuovi quartieri “cool” – Londra e Berlino
Londra, Parigi, Berlino, New York: il bello delle metropoli è che non sono mai uguali a se stesse. Si reinventano in continuazione, basta qualche anno – e soprattutto giovani e artisti di buona volontà – per far nascere un nuovo quartiere cool: quello con i locali più all’avanguardia, i residenti più anticonformisti, le strade in cui si respira aria davvero nuova. Tra le città in costante fermento artistico e culturale, c’è sicuramente Berlino. I creativi che fino a qualche anno fa affollavano i caffè di Prenzlauer Berg e gli habitué della multietnica Kreuzberg si sono spostati verso sud, in direzione Neukolln, stabilendosi tra la Maybachufer, il Kottbusser Damm, la Weichselstrasse e la Sonnenalle, area complessivamente ribattezzata Kreuzkölln. Un quartiere all’apparenza borghese (era una enclave di Berlino Ovest), riammodernato a mo’ di museo d’arte contemporanea con spazi multifunzionali, temporary stores, atelier che danno una seconda vita agli abiti smessi, mostre allestite da graphic designers, happening a base di art-and-food, tavoli da ping pong agli angoli delle strade. Spiccano, tra gli altri, il Sing Blackbird, café vintage store della statunitense Tasha Arana e della croata Diana Durdic. Qui, ogni domenica, ci si dà appuntamento per il breakfast vegano. Ed il mercato turco di Maybachufer, ottimo per acquistare frutta e verdura biologica e per gustare falafel, currywurst e kofte. Di notte la vita si anima nei locali dal gusto underground come il Raumfahrer, il Mama Bar e l’A Bar, dove le serate trascorrono con interminabili partite di calcetto. Spostiamoci a Londra. La metamorfosi di Islington, antica periferia metropolitana, ha avuto inizio negli anni Settanta, quando alcuni banchieri della City trasformarono l’ex quartier generale dei gangster in un quartiere cool pieno di futuristici loft, oggi abitati da attori, artisti e giornalisti. Qui, infatti, c’è la redazione del “Guardian” e i redattori di “The Face” si ritrovano prima al Fluid Bar, dove servono dell’ottimo sushi con sottofondo di musica ambient, e poi al Fabric, il club più in del momento. All’Almedia Theatre, il più importante tra i piccoli teatri londinesi, ogni settimana vanno in scena pièce ardite da sold out, mentre il Sadler’s Wells si è guadagnato la definizione di nuovo tempio della danza contemporanea. Upper Street è il cuore pulsante di Islington, con i suoi negozi di design ed arredamento d’avanguardia (come Twenty Twenty-One), gallerie (su tutte il Crafts Council) e ristoranti in grado di soddisfare qualsiasi voglia in fatto di cucina etnica. Per dormire in zona, merita il “nido del corvo”, la suite di the Rookery, piccolo hotel di Peter’s Lane che vi lascerà a bocca aperta: 33 camere, tutte lussuosamente arredate, con sala da ballo eduardiana e soggiorno sospeso sui tetti della City. Shoreditch, infine, è già stato ribattezzato ‘la nuova Soho’. Quartiere rinato dai rottami dei capannoni industriali abbandonati a nord di Londra, è diventato il cuore pulsante della vita notturna dove gli hobo, post-romantici nomadi metropolitani fanno l’alba all’insegna del bar hopping, saltando da un locale all’altro. Il più gettonato, tra questi, è The Electicity Showroom, ad Hoxton Square, ricavato da un emporio di articoli elettrici.