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I miglior sushi bar del mondo

Solo una moda o specialità per palati esigenti? Comunque sia, negli ultimi dieci anni la sushi-mania ha contagiato davvero tutti. Piace alle celebrità perché ha pochi grassi e poche calorie. Piace agli studenti universitari perché i sushi bar sono il luogo ideale per trascorrere una serata ‘diversa’ con gli amici. Piace a trentenni e quarantenni in carriera perché fa tanto ‘Sex and the City’. Nelle metropoli più glamour del mondo la competizione è sempre aperta: dove si può gustare il sushi (ed il sashimi) più buono? Qual è il locale più esclusivo? Anche in questo caso, recensioni e classifiche si sprecano. Lo chef giapponese Nobuyuki Matsuhisa, ritenuto dal New York Times tra i primi dieci al mondo, è il padrone di casa del Nobu, inaugurato già da qualche anno all’interno del Palazzo-Multistore Armani in via Manzoni a Milano. L’arredamento rispecchia in pieno lo stile Armani: essenziale e ricercato nei materiali e nelle forme. Molto frequentato dal jet set, propone un’ampia scelta di sushi e sashimi, tempura, udon, uramaki, temaki. Bisogna prenotare con almeno una settimana d’anticipo e sapere che il conto sarà abbastanza salato (sui 70 euro a testa). A Londra i ristoranti giapponesi sono una realtà molto apprezzata già da diversi decenni. I migliori, come Matsuri, Yo Sushi!, Nobu, Benihana, Ikkyusan, Yuzu, Donzoko o Wagamama propongono ai clienti, oltre ai piatti a base di sushi, altre specialità tipiche della tradizione millenaria della cucina orientale, a base di carne, di pesce e di verdure, con gli chef che spesso improvvisano delle performance di cooking show. Anche a Parigi non mancano chef dagli occhi a mandorla di tutto rispetto. Nel caso del tempio lounge Buddha Bar (a due passi dagli Champs-Elysées e dal Louvre), però, la musica ha un ruolo non secondario: l’ambient e la chill out proposte dai dj del locale hanno avuto grande successo in tutto il mondo, creando un’autentica tendenza. Anche in questo caso bisogna prevedere una spesa che oscilla tra i 50 e i 100 euro. Nelle immediate vicinanze degli Champs-Elysées c’è anche il Kokohana, dove il sushi viene preparato rispettando rigorosamente le tecniche tradizionali. Delizia per gli occhi, oltre che per il palato, all’Ozu, situato sotto il Cineacqua, l’acquario più grande d’Europa. La sala da pranzo, infatti, affaccia direttamente su un’enorme vasca con centinaia di coloratissimi pesci, la cui silenziosità di scorrimento crea uno spettacolo quasi ipnotico. All’Ozu, elegante ristorante di alta fascia, è possibile gustare una selezione sublime di sushi, sashimi, curry e minestre. Spostiamoci infine a New York, città che molto spesso fa tendenza anche in questo settore. Al Tomoe, 172 Thompson St., c’è un ottimo rapporto qualità-prezzo (in media non si superano i 40 dollari). I buongustai sceglieranno anche il Sushi sen-nin, 49th east/34th street, un ristorantino pieno di disegnini manga e festoni di plastica. All’apparenza non sembra molto ‘cool’, ma se Zagat, la bibbia della ristorazione mondiale, lo definisce uno dei migliori sushi restaurant della metropoli, c’è da fidarsi. Trendy, nella forma e nella sostanza è poi il Bond Street, nell’omonima via. Le sale sono tre le sale (la prima con tavoli e sedie, la seconda con il bancone davanti ai cuochi addetti al sushi, la terza interrata con club-lounge) e sempre affollatissime, ideali per il people-watching. Il sushi è ‘all’americana’, servito con varie salsine e preparato con ingredienti che non includono solo riso e pesce ma che hanno comunque un sapore eccezionale.